Niente Cig? Richiedi l’esonero contributivo Inps
Le aziende che non chiederanno nuova cassa integrazione potranno risparmiare i contributi previdenziali

Christian Frassoni

Responsabile Lavoro e Capitale Umano

Via libera all’esonero contributivo Inps per le aziende che, pur avendone facoltà, non ricorreranno a nuova cassa integrazione da qui alle prossime settimane. Lo ha messo nero su bianco la recente circolare dell’Inps n. 24/2021, che rende operativa una delle misure contenute nel Decreto Ristori.

L’opportunità è rivolta ai datori di lavoro che hanno già fruito nel 2020 del periodo di 9 settimane di CIGO, assegno ordinario o CIG in deroga con causale COVID-19 (con fruizione almeno in parte consumata nel mese di giugno 2020) e che non intendono avvalersi di nuovi periodi di integrazione salariale nel 2021.

A quanto ammonta l’esonero contributivo Inps

Come detto, il riferimento è il periodo di giugno 2020. L’importo dell’esonero infatti è pari alle ore di integrazione salariale fruite – anche parzialmente – in questo mese, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL.

Come godere dell’esonero

L’esonero può essere “stornato” dal dovuto per i contributi previdenziali maturati dai dipendenti (per un massimo di 4 settimane) nel mese di gennaio 2021, e quindi la posizione va regolarizzata prima del conguaglio del 16 febbraio.

I prossimi esoneri

Per i datori di lavoro che non richiedono i trattamenti d’integrazione salariale con causale Covid-19 la legge di Bilancio ha previsto la possibilità di utilizzare altre 8 settimane di esonero dai contributi previdenziali, da utilizzare entro il 31 marzo 2021. Per l’applicazione di tale possibilità si dovranno attendere ulteriori istruzioni dall’INPS.

Foto aleksandarlittlewolf – it.freepik.com

Christian Frassoni

Responsabile Lavoro e Capitale Umano

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