Per i contributi a fondo perduto previsti dal Decreto Ristori è tempo di cominciare a inviare le domande. Lo ha reso noto l’Agenzia delle Entrate, che dopo aver messo a punto il modello di domanda ha attivato la procedura telematica di raccolta delle istanze.
Sono oltre 140 mila i beneficiari inclusi nella misura, secondo i codici Ateco di riferimento. Per chi aveva già ottenuto i contributi a fondo perduto del precedente Decreto Rilancio i nuovi indennizzi sono in fase di erogazione in automatico.
Per tutti gli altri la domanda va presentata secondo le nuove modalità previste dall’Agenzia delle Entrate, con la possibilità di farsi supportare da intermediari come CNA.
Decreto Ristori, chi può fare domanda
Ricordiamo che adesso possono ottenere i nuovi contributi
- le imprese (incluse nella lista Ateco) che non avevano fatto domanda degli indennizzi previsti dal precedente Decreto Rilancio, pur avendone i requisiti
- le imprese (incluse nella lista Ateco) con fatturati sopra i cinque milioni di euro, precedentemente escluse dall’indennizzo
Quanto si ottiene
Il contributo è sempre commisurato al calo percentuale del fatturato subito dall’impresa nell’aprile 2020 rispetto all’aprile 2019.
Le realtà con partita Iva (persone fisiche e società) che hanno iniziato a fatturare dopo aprile o che ad aprile hanno fatturato zero riceveranno un contributo forfetario di 1000 euro a persona e 2000 a società.
Il decreto Ristori ha anche un tetto massimo d’indennizzo, fissato a 150.000 euro.
Come fare domanda
La domanda va presentata via web attraverso il portale «Fatture e corrispettivi» dell’agenzia delle Entrate o in alternativa attraverso l’utilizzo di un software di compilazione per poi inviare tutto al «Desktop telematico».
Per autenticarsi si potrà accedere con le credenziali Fiscoonline o Entratel dell’Agenzia, oppure utilizzando uno tra
- Spid ( Sistema pubblico di identità digitale, se non ce l’hai puoi farlo gratis con CNA)
- Carta nazionale servizi