Nuovi contributi a fondo perduto, domande dal 30 marzo
Via i codici ATECO, modificata la soglia di perdita fatturato. Ecco come richiedere gli aiuti.

Pietro Bianco

Responsabile Area Societario e Tributario

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Il Decreto Sostegni 2021 rilancia il contributo a fondo perduto per tutte le attività che hanno subito forti perdite economiche, in relazione alle chiusure imposte dal Covid. Una misura che punta a sostenere imprese e professionisti in difficoltà, che quest’anno arriva con alcune novità, rispetto alle disposizioni del 2020.

 

No codici ATECO, confermato il calo di fatturato

 

Tra le principali novità del contributo 2021, decade il criterio dei codici ATECO, utilizzato per poter beneficiare degli altri aiuti (es. Decreto Ristori). Resta invece fisso il criterio del calo di fatturato, ma con qualche variante:

 

  • non dovrà più essere di 1/3, ma del 30%
  • non è più da verificarsi in riferimento a una specifica mensilità, ma si applica guardando al fatturato medio mensile, confrontando il 2020 con il 2019.

A chi spetta il contributo

Il contributo a fondo perduto del Decreto Sostegni spetta a:

  • imprese
  • lavoratori autonomi e ai titolari di partita IVA
  • titolari di reddito agrario.

Possibili beneficiari del contributo sono anche gli enti non commerciali, compresi gli enti del terzo settore.

Non possono in ogni caso accedere al contributo:

  • i soggetti la cui attività risulti cessata alla data di entrata in vigore del decreto
  • i soggetti che hanno attivato la partita IVA dopo l’entrata in vigore del decreto
  • gli enti pubblici
  • gli intermediari finanziari e società di partecipazione.

 

Le diverse entità di contributo

 

Il contributo a fondo perduto viene determinato applicando alla differenza tra l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2020 e l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2019, una percentuale variabile, in ragione dell’ammontare dei ricavi, compensi o reddito agrario, conseguiti nel secondo periodo d’imposta antecedente a quello di entrata in vigore del decreto.

 

Le percentuali sono così stabilite:

 

  • 60% per i ricavi o compensi inferiori a 100.000 euro
  • 50% per i ricavi o compensi fino a 400.000 euro
  • 40% per i ricavi o compensi fino a 1 milione di euro
  • 30% per i ricavi o compensi fino a 5 milioni di euro
  • 20% per i ricavi o compensi fino a 10 milioni di euro.

 

Le condizioni da rispettare per poter avere gli aiuti

 

Per accedere al contributo a fondo perduto è necessario soddisfare due condizioni – relativamente al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2019:

 

  1. l’ammontare di ricavi/compensi/reddito agrario deve rientrare entro la soglia massima di 10 milioni di euro
  2. deve essere intervenuta una diminuzione del fatturato/corrispettivi di almeno il 30 per cento, salvo che non si tratti di attività avviate (data di apertura della partita IVA) a partire dal 1° gennaio 2019.

 

Per quanto riguarda la verifica dello scostamento di fatturato o dei corrispettivi, bisogna confrontare:

 

  • l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2019
  • l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2020.

 

Come detto prima, per poter accedere al contributo a fondo perduto è necessario che il fatturato medio mensile del 2020 sia inferiore di almeno il 30% rispetto a quello conseguito, sempre su base media mensile, nel 2019.

Contributi anche alle nuove attività

 

Per quanto riguarda i contribuenti che hanno attivato la partita IVA a partire dal 1° gennaio 2019, il decreto prevede che, ai fini della media di fatturato, si considerino i mesi successivi a quello di attivazione della partita IVA

 

In pratica, il mese in cui la partita IVA è stata aperta (post 1° gennaio 2019) non deve essere considerato nella determinazione del valore medio di calo di fatturato.

 

A favore di questi soggetti – inclusi quindi anche quelli che hanno aperto partita IVA nel 2020, per i quali il riferimento all’anno 2019 è del tutto assente – il contributo viene in ogni caso riconosciuto, quanto meno nella misura minima

 

Aiuto minimo garantito

 

Il provvedimento prevede un contributo minimo riconosciuto, pari a 1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 euro per le società.

 

Modalità di fruizione

 

La somma di contributo a fondo perduto spettante potrà essere goduta secondo due modalità tra loro alternative, che vanno indicate in fase di presentazione delle domande:

 

  • accredito sul conto corrente
  • fruizione sotto forma di credito d’imposta, da utilizzarsi in compensazione con modello F24.

Tempistiche e modalità di richiesta del contributo

La finestra per l’invio delle domande va dal 30 marzo, fino al 28 maggio 2021. Le richieste vanno presentate in via telematica tramite l’Agenzia delle Entrate.

L’interessato può rivolgersi a CNA, che può avere un canale di dialogo diretto con l’Agenzia attraverso il servizio del cassetto fiscale.

Dopo l’avvio della procedura telematica ci saranno 60 giorni di tempo per completare la procedura richiesta, a cui andrà integrata anche l’autocertificazione di regolarità antimafia.

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Oltre a fornirti informazioni e l’assistenza, verifichiamo e raccogliamo tutte le documentazioni richieste. Una volta pronte, avvieremo la procedura telematica inviando la domanda entro i termini e monitorandone l’avanzamento. Così tu puoi pensare solo a ripartire al meglio.

Pietro Bianco

Responsabile Area Societario e Tributario

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