Bonus edilizi, troppe imprese col credito “congelato”
Le nuove normative bloccano il caricamento nel cassetto fiscale o la vendita alle banche in caso di sconto in fattura. CNA interviene per accelerare conversione e cessione.
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Per le imprese della filiera casa che concedono lo sconto in fattura la stretta sui bonus edilizi lanciata dal governo a novembre non è stata una passeggiata. Le novità normative introdotte infatti hanno aggiunto diversi oneri (su tutti il visto di conformità e l’asseverazione di congruità dei prezzi) che hanno allungato i tempi per vedersi accreditare nel proprio cassetto fiscale il credito acquistato attraverso il taglio del conto al cliente finale.

Il risultato è che attualmente sono moltissime le attività nel limbo di un’operazione sospesa a tempo indeterminato. Aziende cioè che prima del cambio in corsa della norma hanno sottoscritto contratti impegnandosi a concedere lo sconto, e – dopo averlo comunque riconosciuto per non per perdere il cliente – sono ancora in attesa di vederlo nel proprio cassetto. Cioè la condizione indispensabile per venderlo al sistema bancario o monetizzarlo come credito d’imposta per cinque o dieci annualità successive a seconda del bonus.

 

CNA interviene per accelerare l’iter

Fortunatamente c’è modo di intervenire per accelerare la conversione del credito maturato all’interno del cassetto. I consulenti dell’area Societario e Tributario di CNA, abilitati anche all’apposizione del visto di conformità, possono infatti lavorare nel profilo dell’impresa e, una volta verificato che tutte le condizioni previste dalla legge sono rispettate, procedere al caricamento del credito maturato tramite lo sconto.

 

Crediti non cedibili, ci pensiamo noi

C’è poi una via d’uscita anche per le imprese che hanno maturato il credito ma ora non sanno a chi cederlo per via della stretta normativa che ha spinto molti istituti a chiamarsi fuori. La nostra Area Credito infatti è in grado di intervenire ricercando le migliori soluzioni di acquisto da parte degli istituti convenzionati, individuando quelli che ancora stanno utilizzando le piattaforme per le cessioni. Il tutto per continuare a rendere vantaggiosa e sostenibile l’intera operazione, anche per le attività meno strutturate.

 

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Foto Freepik

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