Negli ultimi anni la difficoltà nel trovare e trattenere personale non è più un problema sporadico, ma una condizione strutturale del mercato del lavoro. L’inverno demografico riduce il bacino di candidati, la concorrenza tra aziende si intensifica, e i valori delle persone cambiano. Non basta più un’offerta di lavoro per convincere qualcuno a restare, serve molto di più.
Il contesto: perché le imprese fanno così fatica?
Le analisi presentate hanno mostrato che il tema non riguarda solo le nuove generazioni ma tutti i lavoratori: oggi si cercano ambienti che diano senso, equilibrio, sviluppo e fiducia. Non è una questione di “mancanza di voglia di lavorare”, ma di nuove priorità. Le imprese, spesso, si trovano a competere non sullo stipendio, ma sul benessere organizzativo e sulla qualità della relazione interna.
Da qui l’urgenza: o si cambia il modo di lavorare e guidare le persone, oppure il problema della scarsità di personale continuerà a crescere.
Ciò che è emerso dagli incontri: le persone restano dove stanno bene
I due appuntamenti hanno portato una certezza condivisa: attrarre e trattenere talenti non è un esercizio di fortuna, ma un processo da costruire con consapevolezza.
Gli esperti hanno evidenziato diversi bisogni emotivi fondamentali – contatto, stima, autonomia, protezione, spontaneità – che, se soddisfatti, rendono un team stabile e motivato.
In altre parole: le persone restano dove si sentono viste, ascoltate, guidate e riconosciute.
Dall’altra parte, è emerso quanto contino strumenti concreti come un onboarding strutturato, feedback costanti, percorsi di crescita personalizzati e una cultura che premia la responsabilità e l’iniziativa. Quando questi elementi mancano, la rotazione aumenta e il clima aziendale si indebolisce.



La soluzione? Ripensare l’ambiente di lavoro con metodo
Se il problema è complesso, la soluzione non è complicata: costruire un ambiente che coinvolga davvero le persone.
Non si tratta solo di welfare o benefit isolati, ma di un approccio integrato che unisce:
- regole chiare e condivise,
- un clima che favorisce fiducia e autonomia,
- occasioni di crescita reale,
- riconoscimento dei risultati,
- attenzione al benessere individuale e collettivo,
- strumenti che migliorano la vita lavorativa, non che la appesantiscono.
Tutto questo non accade da solo. Richiede metodo, competenze e un cambiamento di postura da parte dell’imprenditore. Richiede, soprattutto, di non essere lasciati soli.
Dove entra in gioco CNA Veneto Ovest?
Il messaggio finale dei due eventi è stato chiaro: le aziende non devono affrontare questa trasformazione senza supporto.
CNA Veneto Ovest mette a disposizione professionisti del lavoro, del welfare e del capitale umano che aiutano le imprese a:
- leggere il proprio contesto interno,
- individuare criticità e punti di forza,
- strutturare un sistema di regole e riconoscimenti sostenibile,
- costruire percorsi per migliorare attrattività, benessere e fidelizzazione.
Un accompagnamento pratico, vicino e basato su esperienza reale, non su modelli teorici.




