Questi risultati dimostrano la resilienza del comparto, con le esportazioni che hanno contribuito significativamente al successo, segnando un aumento dell’11,1%. In particolare, le esportazioni di gioielleria in oro, seppur con una crescita quantitativa limitata, hanno beneficiato del trend rialzista dei metalli preziosi, con il prezzo dell’oro che ha superato i 73 €/grammo, un aumento del 26,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ora naturalmente il nostro auspicio è che i prezzi si stabilizzino, perché l’alta volatilità è un danno a tutti i livelli.
È ancora una volta l’export infatti a trainare il mercato, e da questo punto di vista spicca il balzo delle vendite verso la Turchia, passate da 179 milioni a 1,3 miliardi di euro, che diventa il primo mercato di sbocco: a impattare in positivo le scelte fiscali di Ankara, che ha scelto di tassare la materia prima rendendo così più conveniente l’importazione di semilavorati, oltre a imporre dazi fino al 20% all’importazione di oro da mercati extra UE. Positivo l’andamento anche verso partner più consolidati come Stati Uniti (+1,4%), Svizzera (+12%) ed Emirati Arabi Uniti (+21,1%). Tra le province italiane, Vicenza continua a giocare un ruolo chiave, posizionandosi tra le prime aree di esportazione, con mercati di sbocco predominanti negli Stati Uniti e nei Paesi Arabi.
Fa piacere vedere come in Turchia la produzione stia tornando ad accelerare dopo il grave terremoto che un anno e mezzo fa ha colpito proprio l’area del distretto orafo di Kahramanmaraş, secondo dopo Istanbul, con il quale nel 2021 Vicenza ha avviato un importante canale di dialogo commerciale. Un segnale importante, che conferma come determinazione e preparazione nell’affrontare le sfide del mercato permettano di arrivare veramente oltre ogni ostacolo.
A fronte di dati che permangono positivi l’orizzonte però non manca di incognite, legate alle oscillazioni del prezzo delle materie prime e a un contesto internazionale che permane di grande incertezza, con il rischio che le prime ad essere esposte siano proprio le produzioni unbranded all’interno della filiera.
Le imprese devono attrezzarsi per innovare metodi e modelli, ed esplorare nuovi mercati potenziali. C’è poi la necessità di un’azione sempre più forte e sinergica tra mondo produttivo, associazioni e gli altri attori del settore. Solo unendo le forze è possibile supportare il mondo della piccola e piccolissima produzione orafa e argentiera, da sempre asse portante e creativo di questa filiera. Dal nostro punto di vista poi rappresenta un grande passo avanti il rinnovamento del quartiere fieristico di Vicenza, che renderà VicenzaOro ancora più contemporanea e attrattiva per le future edizioni. Nonostante i possibili disagi legati ai lavori, siamo certi che gli sforzi saranno ampiamente ripagati.