Il Veneto torna in zona gialla. Come buona parte d'Italia (ad eccezione di Umbria, Puglia, Sardegna, Sicilia e Provincia di Bolzano) anche per la nostra regione l'inizio di febbraio porta a un allentamento nelle misure restrittive, secondo le ultime indicazioni della cabina di regia nazionale.
Una decisione che non deve indurre ad abbassare la guardia, come ha ribadito anche il Governatore Luca Zaia, ma che arriva a fronte di dati in lieve miglioramento dal punto di vista del contenimento del contagio.
Come sempre il cambio cromatico determina l'applicazione di nuove misure che interessano i cittadini ma soprattutto imprese e attività commerciali. Ricordiamo nel dettaglio che cosa si può fare da oggi.
Bar e ristoranti tornano alla piena operatività (pur se con orario tassativo dalle 5 alle 18), dando la possibilità ai clienti di consumare anche all'interno. Dalle 18 alle 22 è consentita la vendita d'asporto, vietata però in questo orario per i locali che svolgono attività di somministrazione senza cucina o commercio al dettaglio di bevande. La consegna a domicilio è consentita senza restrizioni.
All’ingresso di tutti gli esercizi di cui è autorizzata l’apertura dovrà essere obbligatoriamente esposto un cartello che riporti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente all’interno, sulla base dei protocolli e delle linee guida in vigore.
Con il ritorno in zona gialla vengono meno le restrizioni previste in zona arancione per le attività di servizio alla persona, che adesso possono operare (nel rispetto dell'obbligo di distanziamento interno e dell'adozione di tutte le misure di sicurezza previste per la propria attività) anche con clienti al di fuori del proprio Comune, senza il vincolo della contiguità territoriale.
Le attività commerciali possono continuare a lavorare, naturalmente nel rispetto delle distanze e con ingressi dilazionati. L'obbligo è a non sostare all'interno per il tempo superiore all'acquisto. Nelle giornate festive e prefestive resta confermata la chiusura dei negozi nei centri commerciali ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie.
All’ingresso di tutti gli esercizi di cui è autorizzata l’apertura dovrà essere obbligatoriamente esposto un cartello che riporti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente all’interno, sulla base dei protocolli e delle linee guida in vigore.
Aperte le industrie, i negozi di alimenti e bevande, il rifornimento carburanti e in generale i servizi essenziali come farmacie e supermercati alimentari.
Gli spostamenti all'interno della propria regione sono sempre consentiti anche senza bisogno di autocertificazione, ma resta in vigore il coprifuoco: la fascia consentita rimane infatti quella tra le 5 e le 22.
Al di fuori di questo orario ci si potrà spostare solo per lavoro, necessità o motivi di salute, e in questo caso portando con sé l'autocertificazione.
Resta consentita per una sola volta al giorno l'uscita (massimo due persone più eventuali minori di 14 anni o disabili) per raggiungere un'abitazione privata, ma solo all'interno della stessa Regione e nella fascia tra le 5 e le 22.
Lo stato d’emergenza per la pandemia da Covid-19 è prorogato in Italia fino al 30 aprile 2021.
Il decreto introduce di fatto l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto, tranne in caso di attività fisica. Per le passeggiate, dunque, indossare la mascherina diventa obbligatorio se le caratteristiche del luogo non consentono il rispetto delle distanze interpersonali; non lo è invece per chi fa sport (es. jogging o footing). Resta valida la prescrizione della mascherina nei luoghi al chiuso, diversi dalle abitazioni private.
Le mascherine non sono obbligatorie per:
Rimangono valide le disposizioni e i protocolli anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative, sociali e per il consumo di cibi e bevande (vedi allegati sotto).
Il nuovo DPCM limita di fatto la possibilità di interventi da parte delle regioni, tranne che di carattere più restrittivo rispetto alla normativa nazionale.
Per chi fa ingresso in Italia e nei quattordici giorni antecedenti ha soggiornato o transitato in Belgio, Francia, Paesi Bassi, Regno Unito, Irlanda del Nord, Repubblica Ceca e Spagna, sono previste le seguenti misure di prevenzione, alternative tra loro:
Per le regole relative agli spostamenti verso e da tutti gli altri Paesi, consultare le disposizioni del Ministero della Salute a questo link.
La situazione di emergenza e i conseguenti DPCM per regolare le attività economiche e private rischiano a volte di creare confusione, soprattutto tra le imprese, in capo alle quali ci sono diversi obblighi e responsabilità.
Per fare un po’ di chiarezza e aiutare nella diffusione di comportamenti corretti, riportiamo alcune risorse utili e i riferimenti normativi aggiornati:
LINEE GUIDA PER LA RIAPERTURA DELLE ATTIVITÀ ECONOMICHE,
PRODUTTIVE E RICREATIVE
È il documento ufficiale della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome che regolamenta tutte le attività lavorative. Contiene indirizzi operativi specifici validi per i singoli settori, finalizzati a fornire uno strumento sintetico e immediato di applicazione delle misure di prevenzione e contenimento di carattere generale.
PROTOCOLLO CONDIVISO DI REGOLAMENTAZIONE DELLE MISURE
PER IL CONTRASTO E IL CONTENIMENTO DELLA DIFFUSIONE DEL VIRUS COVID-19 NEGLI AMBIENTI DI LAVORO
Approvato il 24 aprile 2020, il protocollo è il documento nazionale firmato tra governo e organizzazioni datoriali e sindacali, per stabilire le regole per la prosecuzione delle attività produttive.
Il protocollo, tuttora in vigore, prevede infatti tutta una serie di condizioni e precauzioni per il lavoro in presenza, garantendo adeguati livelli di protezione. La mancata attuazione del protocollo determina la sospensione dell’attività fino al ripristino delle condizioni di sicurezza.
In questa situazione di emergenza, i professionisti e i consulenti CNA sono sempre a disposizione delle imprese e degli artigiani, per rispondere sulle questioni più importanti in tema di Coronavirus.
Per saperne di più sulla sicurezza in azienda: sicurezza@cnavenetovest.it.
Per maggiori informazioni in tema di lavoro e ammortizzatori sociali: lavoro@cnavenetovest.it.