Missione parità di genere, entro il 14 ottobre è richiesto il report aziendale
Avvia con noi il tuo percorso per rendere la tua impresa più inclusiva e attrattiva, aprendoti a nuove importanti opportunità.
report parità genere 2022

Il privilegio è invisibile a chi lo possiede

La parità di genere in azienda: una missione ma anche un’opportunità. Le imprese che avviano infatti un percorso per la diffusione di una nuova cultura aziendale basata sull’inclusione e il rispetto dell’equilibrio di genere, oltre a trarne guadagno in termini di modernità e attrattività si regalano molte opportunità di business in più.

Chiaramente la sfida va inserita all’interno di un processo di evoluzione culturale che deve essere esteso a tutte le componenti della policy aziendale. E CNA da questo punto di vista può essere d’aiuto nell’impostare la corretta strategia con cui approcciarsi al tema.

Il report biennale

Il primo aspetto pratico da tenere in considerazione è che da quest’anno è stato introdotto l’onere della redazione del report biennale della parità di genere. Lo dice la Legge 05/11/2021, n. 162 volta a rafforzare la regolamentazione, all’interno delle aziende, in tema di:

  • divieto di discriminazione
  • accesso al mondo del lavoro
  • equilibrio tra vita lavorativa e privata
  • valorizzazione di competenze e talenti

Tale norma prevede l’obbligo, per le aziende con più di 50 dipendenti, sia pubbliche che private, dell’invio telematico del rapporto biennale della parità di genere entro il 30 Settembre 2022 al Ministero del lavoro e delle Politiche sociali. Invece per le aziende con meno di 50 dipendenti l’invio è a discrezione del datore di lavoro ma fortemente raccomandato, perché può dare diritto a importanti opportunità.

 

Per esempio il principio della parità genere è un obbiettivo traversale del PNRR, in quanto inserito in molte missioni del piano. L’articolo 47 del DL 77/2021, dedicato alla procedura afferente agli investimenti pubblici finanziati con i fondi del PNRR o PNC, obbliga tutte le aziende, aventi un minimino di 15 dipendenti, a fornire copia del report sulla parità di genere al momento della presentazione della domanda di partecipazione o dell’offerta.

Ma come detto, l’obiettivo dell’impresa non può e non deve essere quello di fermarsi alla redazione del report. Il documento infatti è il risultato di un percorso di completa revisione di tutte le componenti che concorrono al raggiungimento e al mantenimento degli obiettivi previsti dalla normativa.

Diversity and inclusion

Il concetto di diversity nei luoghi di lavoro si traduce nella valorizzazione dell’eterogeneità dei lavoratori, persone con caratteristiche individuali, culturali, etniche e di approccio diverse tra loro, con l’obiettivo di applicare pratiche non discriminatorie e garantire pari opportunità, a prescindere dalle caratteristiche di ciascuno. Tuttora, chi detiene privilegi (di genere) non ne percepisce i vantaggi in termini economici e sociali. La gender diversity non è una questione di equità numerica ma rappresenta un driver per la creazione di un luogo di lavoro inclusivo. A livello comunitario è stato adottato un programma intitolato “Agenda 2030” con la finalità di salvaguardare il futuro della specie umana e degli ecosistemi naturali. Per raggiungere tale scopo sono stati fissati 17 macro-obbiettivi di sviluppo sostenibile, il quinto dei quali prevede il pieno raggiungimento dell’uguaglianza di genere e il miglioramento delle condizioni di vita delle donne. Il territorio nazionale è però ancora caratterizzato dalla mancanza di un approccio concreto e dall’assenza di un’effettività nella prassi aziendale sulla parità di genere. Tali deficit hanno portato il legislatore italiano a colmare il gap normativo che si è delineato negli ultimi anni introducendo così diverse misure prescrittive ed altre di soft law.

 

Da dove cominciare? Ti aiuta CNA

In tema di compliance del principio di parità di genere, insieme al report sulla parità di genere, le aziende sono chiamate ad adottare una specifica policy, impegnandosi così a diffondere una cultura sulla parità di genere che rispetti ogni singolo individuo dal momento della selezione del personale alla chiusura del rapporto di lavoro. Tale documento, che integra le altre policy aziendali, mira a delineare le linee guida da implementare attraverso prassi e processi per la creazione di un ambiente di lavoro con pari opportunità di genere nell’intero ciclo di selezione, gestione, sviluppo e carriera delle persone. E i nostri consulenti possono aiutarti con uno specifico percorso ritagliato su misura per la tua attività.

0444 569 900

 

 

Altri vantaggi della Certificazione della parità di genere

 

Introducendo l’obbligo della reportistica sulla parità di genere insieme all’adozione della policy, il legislatore ha voluto avvalorare la gender diversity costruendo le basi per una certificazione sulla parità di genere. Attestando così le politiche e le misure concrete adottate.

Tutte le aziende, indipendentemente dal numero di lavoratori, che sceglieranno di adottare di tale misura organizzativa/operativa potranno usufruire di un incentivo sotto forma di esonero contributivo determinato in una misura non superiore all’1% e nel limite massimo di 50.000 euro annui per ciascuna azienda. Inoltre, è riconosciuto un punteggio premiale per la valutazione, da parte delle autorità titolari di fondi europei, nazionali e regionali, delle proposte progettuali ai fini della concessione di aiuti di Stato a cofinanziamento degli investimenti sostenuti.

 

L’insieme di tutte queste iniziative mira alla valorizzazione della diversità e l’inclusione nei luoghi di lavoro, due capisaldi della sostenibilità delle imprese nel medio-lungo periodo.

Avvia il tuo percorso con noi

L’invio del report sulla parità di genere non deve essere considerato come un puro adempimento normativo per le imprese ma come un punto di partenza per intraprendere un percorso aziendale con al centro i diritti umani, come quello della parità di genere. Scopri come possiamo aiutarti in questo percorso.

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