Con il nuovo Piano Transizione 5.0 il legislatore ha deciso di fare un salto in avanti in termini di innovazione tecnologica ed efficienza energetica, accogliendo le richieste di modifica da parte di CNA all’art. 38 del Decreto Legislativo PNRR, in corso di approvazione dal Parlamento per la trasformazione in legge entro il 1/5/24.
Piano Transizione 5.0: credito d’imposta per l’efficientamento dei processi produttivi, riduzione dei consumi energetici e sviluppo green.
Come per il precedente piano 4.0, l’obiettivo è sempre quello di incentivare l’investimento in beni tecnologicamente avanzati, ma associandolo al raggiungimento di obiettivi di efficientamento energetico per unità produttiva o per singoli processi, con la possibilità di beneficiare di un credito d’imposta che può arrivare fino al 45% dei costi ammissibili.
Il tema chiave è “sostenibilità” e, per le imprese che desiderano accedere alla misura, la transizione ecologica diventa fondamentale.
La tabella riporta le diverse combinazioni di importo dell’investimento, % di efficientamento e % di credito d’imposta:
Per gli interventi finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo (es. impianti fotovoltaici), impianti per lo stoccaggio dell’energia prodotta stessa e software per la gestione e il monitoraggio dei consumi si applicherà una maggiorazione della base imponibile su cui calcolare il credito d’imposta (120% o 140% a seconda del grado di efficienza dei pannelli).
Nei massimali sopra indicati saranno comprese anche le spese di formazione, ammissibili fino al 10% dell’investimento totale.
Da non dimenticare che per tutti gli investimenti (inclusi quelli sotto i 300.000 euro) sono necessarie una certificazione pre-intervento e una post-intervento.
Transizione 5.0: le tempistiche
Gli investimenti devono essere effettuati nel corso del 2024 o del 2025 e bisogna mantenerli in azienda per almeno 5 anni.