Basta pagamenti in contante da 1000 euro in su
Con il 2022 sono scattati i nuovi limiti previsti dal Decreto Fiscale: la soglia massima per transazione è 999,99 euro. Puniti sia pagante che ricevente.

Pietro Bianco

Responsabile Area Societario e Tributario

limiti contanti mille euro 2022

Fine dei pagamenti in contante a partire dai 1000 euro in su. Con l’inizio del nuovo anno scattano infatti i nuovi e più stringenti limiti alla moneta cartacea, con l’obiettivo di contrastare le operazioni di riciclaggio e le prestazioni professionali abusive.

Dal 1° gennaio 2022 infatti è diventata effettiva la nuova soglia progressiva prevista dalla legge di Bilancio 2020, con il limite minimo per far scattare l’obbligo di pagamento tracciato sceso da 2mila a 1000 euro.

Cosa significa? Che si potrà continuare a utilizzare il contante soltanto per pagare prodotti e prestazioni fino a 999,99 euro.

 

Occhio alle “rateizzazioni furbette”

Il trasferimento di contante entro questa soglia può essere fatto a più riprese allo stesso creditore? Dipende. Nel senso che i pagamenti successivi potrebbero essere effettivamente agganciati a prestazioni distinte, o derivati da contratti di somministrazione, o ancora il risultato di un frazionamento nel pagamento concordato tra le parti.

In tutti questi casi l’autorità competente ha piena facoltà di svolgere approfondimenti, per verificare se vi sia realmente un accordo in essere tra le parti o se invece sia una mossa artificiosa per aggirare la regola.

 

I pagamenti misti

Se come detto è considerato illecito il pagamento frazionato “fittizio” per eludere il limite di legge, diverso è il discorso relativo ai cosiddetti pagamenti misti. Si potrà quindi continuare a pagare in parte con sistemi tracciabili e in parte in contanti, a patto naturalmente che la parte “liquida” sia inferiore alla stessa soglia.

 

Sanzioni per chi sgarra

Previste multe salate per chi non rispetta le regole, senza distinzione tra pagante e ricevente. La semplice partecipazione all’operazione di scambio di denaro liquido sopra la soglia consentita determina una multa da un minimo di 1000 a un massimo di 50 mila euro.

 

Le misure per le imprese

Non solo obblighi. Per agevolare le imprese messe alle strette da limiti sempre più stringenti sono previste misure per sostenere in particolare le attività meno strutturate. Tra queste, l’introduzione del credito d’imposta al 100% per le commissioni addebitate su transazioni tracciabili (destinato ad attività con volume d’affari inferiore a 400 mila euro) e il credito d’imposta in compensazione (massimo 160 euro) per l’acquisto, il noleggio o l’utilizzo di strumenti per il pagamento tracciato e il collegamento con registri telematici.

Regole per le altre forme di tracciabilità

Assegni

Per importi pari o superiori a 1000 euro deve essere riportata la clausola “non trasferibile”. Per gli importi inferiori a 1000 euro è possibile utilizzare l’assegno presentando una richiesta scritta alla banca; qualora non fosse presente la dicitura “non trasferibile” il richiedente è tenuto a versare un’imposta di bollo di 1,50 euro. In caso di violazioni per la soglia dei contanti e degli assegni, come la mancata indicazione della clausola “non trasferibile”, la sanzione varia da 3.000 a 50.000 euro.

Conti e libretti di risparmio

Sono naturalmente vietate le aperture di conti e libretti di risparmio anonimi o con intestazione falsa, anche se aperti all’estero. I libretti di deposito, bancari e postali sono emessi solo in forma nominativa, quindi intestati a una o più determinate persone.

Foto Freepik

Pietro Bianco

Responsabile Area Societario e Tributario

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