Dal 1° gennaio 2025 è entrata in vigore la nuova classificazione ATECO 2025, che aggiorna e sostituisce la precedente classificazione ATECO 2007 (aggiornata nel 2022). Tuttavia, imprese e professionisti dovranno adottare ufficialmente la nuova codifica a partire dal 1° aprile 2025.
Cosa sono i codici ATECO e perché sono importanti?
I codici ATECO vengono utilizzati da enti come Camere di Commercio, Agenzia delle Entrate e INPS per classificare in modo univoco le attività economiche, sia a fini statistici che fiscali.
Come avverrà la riclassificazione?
A partire dal 1° aprile 2025, le Camere di Commercio procederanno con l’aggiornamento automatico dei codici ATECO delle imprese. Ogni impresa verrà informata dell’avvenuto aggiornamento attraverso i canali digitali messi a disposizione dalla propria Camera di Commercio.
Dal 1° aprile 2025, sarà possibile:
- Verificare la nuova classificazione sul Portale ISTAT “Statistica&Imprese”
- Accedere ai servizi online delle Camere di Commercio
- Scaricare l’App “Impresa Italia” per ricevere aggiornamenti in tempo reale
Questa novità riguarda non solo le imprese iscritte al Registro delle Imprese, ma anche società, enti, associazioni, lavoratori autonomi, artisti e professionisti, nonché soggetti non residenti con partita IVA.
Cosa cambia con ATECO 2025?
- La struttura gerarchica rimane suddivisa in Sezione, Divisione, Gruppo, Classe, Categoria e Sottocategoria
- Il numero totale dei codici sale a 3.257
- Le sezioni passano da 21 a 22
- Sono stati introdotti 1.070 nuovi codici e eliminati 970 codici
- Esistono 2.187 codici comuni tra ATECO 2025 e ATECO 2007, ma 1.428 di questi hanno subito modifiche nei titoli
Perché è importante scegliere il codice giusto?
Il codice ATECO adottato incide su diversi aspetti, tra cui:
- INPS e Casse Previdenziali (inquadramento contributivo)
- Contratto collettivo nazionale del lavoro applicabile
- Iscrizione all’INAIL
- Partecipazione a bandi pubblici e privati
- Applicazione di regimi fiscali speciali
- Determinazione degli ISA (Indici Sintetici di Affidabilità fiscale)
- Coefficiente di redditività per chi opera in regime forfettario
Cosa devono fare le imprese?
Durante il periodo di transizione, la visura camerale riporterà sia il nuovo codice ATECO 2025 sia quello precedente. Tuttavia, la riclassificazione automatica potrebbe non essere sempre corretta.
Verifica il codice assegnato
Potrebbe accadere che un codice ATECO già esistente nel 2007 sia stato modificato nel 2025 e ora corrisponda a un’attività diversa.
Per questo motivo, è fondamentale controllare la propria visura camerale e correggere eventuali errori.
Se il codice assegnato non rappresenta correttamente l’attività svolta, sarà necessario richiedere una modifica:
- Imprese iscritte al Registro delle Imprese: devono presentare una pratica ComUnica
- Altri soggetti (società, enti, autonomi, professionisti, non residenti con partita IVA): devono utilizzare i modelli disponibili sul sito dell’Agenzia delle Entrate:
- AA7/10 (società, enti, associazioni)
- AA9/12 (imprese individuali, lavoratori autonomi, artisti, professionisti)
- AA5/6 (enti non commerciali, associazioni)
- ANR/3 (soggetti non residenti con partita IVA)
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che la nuova riclassificazione non obbliga a presentare una dichiarazione di variazione ai sensi del D.P.R. n. 633/1972 (decreto IVA). Tuttavia, se il nuovo codice assegnato non è corretto, il contribuente è tenuto a comunicarne uno più adeguato.
La transizione ad ATECO 2025 richiede attenzione per evitare errori che potrebbero avere conseguenze fiscali, contributive e amministrative. Verifica il codice assegnato e, se necessario, richiedine la modifica tempestivamente
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