Uno strumento flessibile e smart per agevolare l’accesso al credito delle piccole e medie imprese. È il senso del nuovo servizio finanziario Pluribond Sviluppo Artigiano, promosso in prima linea da Sviluppo Artigiano, il consorzio fidi CNA, per dare un ulteriore strumento di sostegno alle imprese durante l’emergenza Covid-19. Il progetto punta ad aprire alle attività imprenditoriali locali il mercato del debito obbligazionario, proponendo il sistema del crowdfunding “protetto” come alternativa ai finanziamenti del sistema bancario.
L’obiettivo è mettere le imprese interessate nelle condizioni di emettere i cosiddetti minibond, ovvero titoli di debito a medio e lungo termine sottoscritti da investitori professionali e qualificati che, a fronte della cessione di capitale, ottengono in cambio una remunerazione contrattualmente stabilita attraverso il pagamento di cedole periodiche.
Due gli aspetti innovativi del servizio proposto: la linea di credito tramite crowdfunding, attraverso la piattaforma equity Fundera, e il taglio economico, con singole emissioni comprese tra 300.000 e 800.000 euro, il cui controvalore aggregato può così risultare appetibile anche per investitori che non sarebbero stati interessati ad un’unica emissione di importo contenuto.
Il servizio Pluribond Sviluppo Artigiano vede Sviluppo Artigiano nel ruolo di co-originator, con l’incarico cioè di raccogliere le segnalazioni di eventuali attività da coinvolgere ed effettuare un primo screening finanziario. L’intero servizio è poi realizzato in partnership con il Gruppo genovese Frigiolini & Partners Merchant in qualità di Advisor, Arranger e global coordinator del portale Fundera, vigilato da Consob nel ruolo di Collocatore. Grazie a questo assetto, completo e controllato, le imprese aderenti al servizio possono contare su opportunità di credito con meno vincoli burocratici rispetto al ricorso al sistema bancario tradizionale.
Nella fase iniziale il progetto è stato riservato ad un primo selezionato gruppo di aziende nella forma giuridica di società di capitali o di società cooperative già associate a Sviluppo Artigiano in Veneto e Lombardia. Adesso si punta ad estendere lo strumento a tutte le attività del territorio che già oggi presentano la struttura giusta per integrare questo servizio ai propri canali di credito ordinari.
«Ci stiamo preparando ad affrontare un anno che presenta ancora problematicità e incertezze – spiega Mario Borin, Presidente di Sviluppo Artigiano – e dobbiamo continuare in primis a dare risposte alle esigenze delle nostre associate ed essere pronti, superata la pandemia, a sostenerle in un mondo che ragionevolmente sarà molto diverso da quello pre-covid. Le aziende che erano uscite più robuste e patrimonializzate dalle precedenti crisi del 2008 e 2011-2013, si trovano oggi ad affrontare un fenomeno pandemico globale che sta provocando una severa tensione sulla liquidità. Ci siamo pertanto attivati entrando nel mercato degli strumenti finanziari alternativi e complementari al credito bancario per fornire più soluzioni possibili alle esigenze finanziarie delle imprese»
«In questa fase – osserva Alessandro Leone, direttore generale CNA Veneto Ovest – è importante dare alle imprese più strumenti possibili per superare al meglio le difficoltà connesse alla pandemia. E i pluribond in tale direzione hanno un doppio merito. Prima di tutto non si sostituiscono ma integrano i canali finanziari tradizionali, offrendo anche alle piccole realtà l’opportunità di ricorrere a uno strumento già ben rodato per le attività più strutturate. E poi offrono la possibilità di procedere con un approccio di learning by doing: s’impara a conoscere meglio lo strumento mano a mano che si procede con il suo sviluppo, e questo consente di replicare facilmente l’esperienza ogni volta che se ne presenta l’occasione».
«Dopo anni in cui abbiamo avuto un ruolo quasi profetico sulla finanza complementare (molto spesso tristemente inascoltato) – afferma Leonardo Frigiolini, Presidente di “F&P Merchant” e AD del Portale di crowdfunding “Fundera”- ci troviamo oggi di fronte ad un mondo che sembra aver compreso come la diversificazione delle fonti non è una questione di prezzo, bensì di accreditamento, di visibilità, di accesso alla comunità finanziaria. Questo sottende una visione strategica imprescindibile e improcrastinabile per tutte le imprese. Un plauso agli amici di Sviluppo Artigiano che hanno deciso senza indugio di entrare in partita, forti delle competenze interne e del presidio del territorio che li caratterizza».
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