Macchinari a uso di centri estetici e saloni di bellezza acquistati in leasing: come sostenerne le rate durante il periodo di inattività da Coronavirus? La risposta è che non ce n’è bisogno, dato che il decreto Cura Italia prevede che anche per questa formula di acquisto ci sia la possibilità di sospendere il canone.

Rate leasing, i “furbetti” delle finanziarie

Diversi imprenditori del settore benessere da tutta Italia si sono infatti rivolti all’associazione per segnalare come molte finanziarie in questo periodo abbiano rifiutato loro di sospendere o posticipare i pagamenti, dichiarando di non essere tenute a farlo in quanto società private.   

In realtà non è così. L’articolo 56 del decreto Cura Italia (comma 2) stabilisce che le imprese in buone condizioni creditizie che possono auto-certificare di aver subito carenze di liquidità per colpa dell’emergenza Coronavirus, fino al 30 settembre possono

• sospendere le rate e i canoni di mutui e altri finanziamenti rateali o leasing scaduti prima di tale data
• dilazionare il piano di rimborso in modo da non comportare nuovi o maggiori oneri

Lo stesso comma ricorda come inoltre sia possibile prorogare la restituzione di prestiti non rateali, e che tutti i prestiti deliberati entro il 29 febbraio non possono essere revocati.

Tutte queste misure valgono sia nei confronti delle banche, sia nei confronti degli intermediari finanziari previsti dall’art. 106 del d.lgs. n. 385 del 1993 (Testo Unico Bancario) e degli altri soggetti abilitati alla concessione del credito in Italia. Le società finanziarie rientrano, pertanto, tra i soggetti tenuti a rispettare le disposizioni richiamate a tutela dei propri creditori. 

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