Il 90% degli acconciatori ed estetisti vicentini e addirittura il 97% dei colleghi veronesi rinuncia a contributi diretti almeno fino a 5mila euro l’anno. È il dato preoccupante che CNA ha estrapolato dal numero di pratiche presentate annualmente all’Ebav, l’Ente Bilaterale dell’Artigianato Veneto, a cui le aziende artigiane con almeno un dipendente versano mensilmente una quota prevista dal contratto, che poi può tornare all’azienda sotto forma di rimborsi e agevolazioni per le spese straordinarie sostenute durante l’attività.
Delle 5.610 imprese regolarmente iscritte per i comparti Estetica e Acconciatura (15,9% del totale) con 11.423 lavoratori (7,2%), la provincia di Vicenza ne esprime 1.090 con 2.182 lavoratori, mentre Verona si attesta sulle 1.037 con 2.213 lavoratori. Nonostante quindi un peso di circa il 20%, il numero di pratiche di contributo presentate annualmente all’ente si ferma mediamente tra le 250 e le 300 l’anno nel Vicentino, scendendo addirittura a una media di 80-90 nel veronese (esclusi in entrambi i casi gli strumenti straordinari attivati durante il Covid). Tenuto conto che statisticamente è la stessa impresa a presentare almeno tre pratiche, si può facilmente intuire come il numero di quelle che rinunciano alla richiesta dei contributi, pur avendone diritto, sia fermo davvero a livelli record.
«È prima di tutto un problema di informazione – spiega Giorgio Pillan, presidente Acconciatori CNA Veneto Ovest –. Le aziende non richiedono i contributi perché non sanno che esistono. Per questo come associazione stiamo portando avanti una campagna informativa rivolta a tutte le attività di territorio, al fine di metterle nelle condizioni di far valere un’opportunità che è già un loro diritto, soprattutto per riportare in azienda una parte importante dei contributi versati ogni mese».
I contributi inseriti nel catalogo dell’ente e rivolti in modo mirato al settore sono tantissimi, ma basta considerare gli eventi più comuni a cui va incontro l’azienda durante l’anno (assunzione di ex apprendisti, maternità o paternità del dipendente, attività di formazione del personale, accertamenti sanitari o investimenti per migliorare il servizio) per calcolare che i rimborsi ottenibili possono raggiungere facilmente la soglia dei 5mila euro.
«La bilateralità è uno strumento preziosissimo – aggiunge Valeria Cazzola, Presidente Estetica CNA Veneto Ovest – che vede proprio la nostra associazione tra i principali promotori. E sfruttarne le opportunità è molto più semplice di quello che può sembrare a chi non la conosce. Tutto questo con il nostro aiuto, come avremo modo di dimostrare direttamente agli operatori del settore».
CNA, che è Sportello Ebav accreditato all’invio delle domande, ha scelto infatti di promuovere un webinar informativo gratuito in cui saranno illustrati nel dettaglio i contributi a disposizione e saranno fornite indicazioni pratiche su come consultare il catalogo e come fare domanda. L’appuntamento è in programma:
LUNEDÌ 23 MAGGIO
ORE 17.00
Online
Nel corso dell’evento saranno fornite anche misure sulle opportunità di welfare e previdenza per imprenditori tramite Sani.in.Veneto e Solidarietà Veneto.