“Tenere fede agli impegni”. “Reagire agli imprevisti trovando soluzioni alternative”. “Fare di necessità virtù”.
Sono tre frasi che ben descrivono alcune delle qualità del mondo che rappresentiamo; oggi, sono anche i presupposti che animano la nostra assemblea. Con queste parole il Presidente Nazionale della CNA, Dario Costantini, ha esordito dal palco del Palacongressi di Taormina per l’assemblea annuale della Confederazione.
Una relazione dove è emersa la volontà di guardare alla dimensione europea per dare una prospettiva alle imprese.
“Ritengo essenziale – ha detto – che le rappresentanze nazionali raggiungano una prospettiva condivisa a livello europeo sui temi che sono strategici e attraversano i confini nazionali”.
“I sistemi imprenditoriali hanno quindi un bisogno vitale di una prospettiva di lungo termine, di scala europea, entro cui determinare obiettivi ed azioni conseguenti”.
Costantini ha quindi ricordato il Manifesto della CNA, “il risultato di un lavoro condotto con le nostre articolazioni territoriali, un ulteriore esempio della capacità della CNA di tenere saldi i legami al suo interno, di essere insieme centro e territorio, di essere una comunità che sa operare come un sistema integrato e coerente”.
La CNA dunque si mette a disposizione del Paese per “governare il presente ma soprattutto per progettare il futuro affrontando con soluzioni lungimiranti le innumerevoli sfide che abbiamo di fronte”, la guerra e la crisi energetica, il cambiamento climatico, l’impennata dei prezzi e la carenza di materie prime.
“Ma penso anche alle sfide poste dall’attuazione del PNRR e delle riforme già avviate; le politiche migratorie e le politiche per la natalità, il debito crescente, la riforma della governance economica e fiscale dell’Unione Europea”.
In questa direzione, il nuovo Parlamento e il nuovo Governo – lo speriamo – sappiano, con una rinnovata capacità, comprendere ed affrontare i cambiamenti.
“Noi e le nostre imprese ci mettiamo a disposizione del Paese. E lo facciamo consapevoli del contributo che possiamo dare. Del fatto che questo nostro modello imprenditoriale è basato sull’insediamento diffuso che opera come agente di sviluppo delle nostre comunità, è fattore di innovazione continua, di creazione di lavoro qualificato e di forte sintonia con il territorio circostante”.
Il nostro mondo è reattivo e può contribuire in modo significativo ai processi di “rilocalizzazione”, dopo che, questi tempi nuovi e complessi, hanno addirittura posto per alcuni, in modo rapido ed imprevisto, il tema della de-globalizzazione.
Per questo proponiamo un nuovo Patto Sociale per concertare le soluzioni di tenuta e di rilancio dello sviluppo del Paese. Proprio come abbiamo fatto nel luglio del ‘93, quando tutti siamo stati chiamati a contribuire alla ripresa del paese e tutti siamo accorsi, pronti a dare un contributo, senza nulla chiedere in cambio.
Un Patto sociale che punti alla crescita e all’aumento della produttività come garanzia di sostenibilità e stabilità per l’Italia.
Un Patto Sociale che conti sui soggetti più rappresentativi a livello nazionale che sanno integrare gli interessi particolari negli obiettivi generali.
Costantini ha quindi parlato della crisi energetica. “Nei primi sette mesi di quest’anno il costo dell’energia per le nostre imprese registra il vertiginoso aumento del 300% e senza interventi è molto realistica la prospettiva di arrivare a rincari del 500%. Una prospettiva, questa, che provocherebbe una decimazione in intere filiere produttive”.
Tema dell’energia che, peraltro, è fortemente connesso alla riqualificazione e messa in sicurezza del patrimonio immobiliare. Obiettivo che richiede, in tempi rapidi, un quadro normativo e finanziario per dare continuità agli interventi e certezza agli operatori che li realizzano. Continueremo a portare all’attenzione della politica questi temi, accanto ai tanti altri: burocrazia, accesso al credito, fisco, appalti, semplificazioni, finanza agevolata, ritardo nei pagamenti. Tutti temi di grande, grande rilievo per le nostre imprese.
Il Presidente della CNA ha concluso sul tema lavoro. “Nonostante il rallentamento dell’economia, continuiamo ad assumere, eppure incontriamo grandissime difficoltà a trovare lavoratori specializzati.
È l’urgenza di riformare il mercato del lavoro e di colmare la scollatura tra programmi, percorsi formativi e opportunità occupazionali.
Per le Imprese, certo, ma anche e soprattutto, per i giovani, parte essenziale del futuro che vogliamo costruire e che, data l’enorme complessità dei tempi che viviamo, non può essere lasciato al caso e all’incertezza”.
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