Concordato preventivo biennale: cosa c’è da sapere
Con questo accordo tra il fisco e il contribuente sarà possibile congelare le tasse per un periodo di 2 anni. Scopriamo vantaggi e svantaggi.

Pietro Bianco

Responsabile Area Societario e Tributario

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Cos’è il concordato preventivo biennale?

Il concordato preventivo biennale è una misura tributaria introdotta per migliorare i rapporti tra il fisco e il contribuente e ridurre l’evasione fiscale. Questo accordo tra il fisco e il contribuente permette di fissare per due anni la base imponibile, offrendo una maggiore certezza sui tributi da versare. Con il concordato, il contribuente sa già quante tasse deve pagare per due anni.

Ecco cosa c’è da sapere:

Perché nasce questa nuova misura tributaria

La ratio dell’introduzione del concordato preventivo biennale risiede nel fatto che in Italia vi è un elevato livello di evasione fiscale, favorita dall’impossibilità di eseguire accertamenti fiscali su tutti i contribuenti. Attualmente, come dichiara il vice ministro all’Economia, solo il 2-2,5% delle dichiarazioni sono sottoposte a controlli. Con il concordato preventivo c’è un accordo tra le parti sulla tassazione da applicare che esclude un’ampia fetta di contribuenti dalla necessità di essere sottoposti a controlli.

Le condizioni di accesso al concordato

Questa misura è riservata a:

  • Titolari di reddito d’impresa;
  • Lavoratori autonomi.

Tra i destinatari si includono partite iva in regime forfettario o che “applicano” gli indici sintetici di affidabilità (ISA). Questo esclude dunque le grandi imprese.

Chi sono i destinatari del concordato preventivo?

Per poter aderire al concordato preventivo biennale, i contribuenti devono soddisfare una serie di specifiche condizioni. Questi requisiti sono stati stabiliti per garantire che solo i contribuenti in regola possano beneficiare di questa misura fiscale. Le principali condizioni di accesso includono:
  • Assenza di pendenze relative a debiti tributari;
  • Regolarità delle dichiarazioni dei redditi: non deve aver omesso l’invio della dichiarazione dei redditi in uno dei n. 3 periodi di imposta precedenti a quelli di applicazione del concordato;
  • Assenza di condanne per reati tributari;
  • Stabilità dell’attività economica: non deve aver iniziato la propria attività nel periodo d’imposta precedente a quello cui si riferisce la proposta di concordato (prima del 2023).

Come avviene la proposta di concordato?

Entro il 15/6 l’agenzia mette a disposizione dei contribuenti un software dove quest’ultimi possono inserire i dati richiesti al fine di permettere l’agenzia di formulare la proposta di concordato. Entro 5 giorni dall’invio dei dati da parte del contribuente, l’agenzia formula la proposta. Le proposte vengono formulate sulla base di una metodologia che valorizza i seguenti dati:

  • Dati forniti dai contribuenti attraverso una piattaforma informatica ad hoc messa a disposizione dall’Agenzia delle Entrate;
  • Dati relativi ai modelli ISA;
  • Dati presenti nelle banche dati dell’Amministrazione finanziaria.

Entro il 15/10 (data di invio della dichiarazione dei redditi) il contribuente ha la possibilità di valutare attentamente la proposta e decidere se aderire o meno. Se accetta, le condizioni del concordato vengono applicate per i successivi due anni; se non accetta, il regime fiscale rimane invariato. In quest’ultimo caso, la norma scrive che l’azienda rientrerà nelle liste selettive d’accertamento.

N.B. Per i forfettari il concordato vale solo per un anno.

Quali sono i vantaggi del concordato biennale?

Il concordato preventivo biennale offre diversi benefici che possono rendere questa misura particolarmente vantaggiosa per titolari di reddito d’impresa e lavoratori autonomi. Tra le principali troviamo:
  • Certezza fiscale: sapere in anticipo le imposte da pagare per i prossimi due anni permette una migliore pianificazione finanziaria.
  • Base imponibile fissa: l’agenzia delle entrate determina una base imponibile fissa per due anni basandosi sui dati della fatturazione elettronica e altri elementi disponibili, semplificando il calcolo delle imposte.
  • Restano invariati i contributi previdenziali da versare per due anni.

Svantaggi del concordato preventivo biennale

Rischio di pagare più del dovuto? Si, le fluttuazioni del reddito possono portare a situazioni in cui il contribuente paga più imposte del necessario, specialmente se il reddito diminuisce nel periodo biennale. Inoltre:
  • Non si riducono gli obblighi burocratici e i costi associati, poiché rimangono inalterati gli obblighi contabili e dichiarativi.
  • Prevedere accuratamente le variazioni di reddito per due anni non è semplice, e il rischio di previsioni errate può vanificare i potenziali vantaggi.

Conviene fare il concordato?

Il contribuente è libero di aderire o meno al concordato. Ma capire se il concordato è la scelta giusta per l’azienda non è semplice e richiede preparazione.

Decidere se aderire al concordato preventivo biennale richiede un’attenta analisi della propria situazione finanziaria e delle prospettive di reddito future.

Nonostante i potenziali benefici, la decisione deve essere basata su una valutazione accurata dei rischi e delle opportunità.

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