Colpi di calore, rischio stop per chi non si tutela
Le aziende che non valutano i rischi adottando adeguate misure possono essere sanzionate. Tutti i nostri consigli per mettersi al riparo.

Diego Zarantonello

Responsabile Area HSE & Sustainability

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Con l’arrivo dell’estate, il rischio da colpo di calore sul luogo di lavoro diventa una vera e propria emergenza, soprattutto per le attività più “pesanti”, o comunque impegnative dal punto di vista fisico. L’aumento della temperatura infatti, contribuisce in modo significativo all’incremento del fattore di rischio, dando origine a una serie di infortuni sul lavoro che si ripete ogni estate.

 

Gli esperti della Sicurezza CNA hanno stilato una serie di linee guida, seguendo le indicazioni della Regione Veneto e dell’ULSS, con l’obiettivo di supportare le imprese e i lavoratori, indicando le prassi e i comportamenti corretti da seguire per evitare il più possibile incidenti, e ribadendo gli obblighi in capo ai datori di lavoro. 

 

Cantieri edili e metalmeccanica i più a rischio

 

Tra i lavori considerati maggiormente a rischio, rispetto a questo tipo di problematiche, ai primi posti si trovano l’edilizia con tutte le professioni collegate che si svolgono all’aria aperta nei cantieri.

 

Subito dopo, il settore delle lavorazioni meccaniche, soprattutto dove si trattano i metalli a caldo.

Sintomi e livelli di gravità 

I rischi per la salute dovuti all’esposizione al caldo sono molteplici. Ecco, in ordine crescente, i più frequenti e diffusi:

  • colpo di sole | sintomi: rossore e dolore cutaneo, edema, vescicole, febbre, cefalea;
  • crampi da calore | sintomi: spasmi dolorosi alle gambe e all’addome, sudorazione;
  • esaurimento da calore | sintomi: abbondante sudorazione, astenia, cute pallida e fredda, polso debole, temperatura normale;
  • colpo di calore | sintomi: temperatura corporea superiore a 40°C, pelle secca e calda, polso rapido e respiro frequente, possibile perdita di coscienza (mortale nel 15 – 25% dei casi).

Obblighi del datore di lavoro sulla sicurezza

Tra gli obblighi del datore di lavoro in tema di sicurezza, vi è quello di “valutare tutti i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori” compresi quelli riguardanti “gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari” e, quindi, anche al rischio di danni da calore.


Per questo le aziende interessate devono effettuare una specifica valutazione del rischio, considerando non solo la temperatura, ma anche l’umidità e l’irraggiamento solare, in riferimento all’attività lavorativa svolta. 

Nei periodi in cui si prevede caldo intenso, la prima e più importante azione da fare ogni giorno è verificare le previsioni e le condizioni meteorologiche, consultando ad esempio: 

Per quanto riguarda temperatura e umidità, devono sempre essere considerate a rischio le giornate in cui si prevede che la temperatura all’ombra superi i 30°C e l’umidità relativa sia superiore a 70%.

 

Misure da mettere in atto

Spetta sempre al datore di lavoro organizzare l’attività in modo da minimizzare il rischio, attraverso le seguenti azioni: 

  • variare l’orario di lavoro utilizzando le ore meno calde, programmando i lavori pesanti nelle ore più fresche;
  • effettuare una rotazione nel turno fra i lavoratori esposti;
  • programmare in modo che si lavori sempre nelle zone meno esposte al sole;
  • evitare lavori isolati permettendo un reciproco controllo.

Il vestiario deve prevedere abiti leggeri traspiranti, di cotone, di colore chiaro. È scorretto lavorare a pelle nuda, perché il sole può provocare ustioni e perché la pelle nuda assorbe più calore. Importante l’utilizzo anche di un leggero copricapo che permetta una sufficiente ombreggiatura.

Le pause in un luogo fresco sono assolutamente necessarie per permettere all’organismo di riprendersi. 

Comportamenti corretti 

Tra i comportamenti corretti da seguire per ridurre al minimo i rischi da colpo di calore, è utile:

  • rinfrescarsi, bagnandosi con acqua;
  • bere per introdurre i liquidi e i sali dispersi con la sudorazione;
  • assumere una dieta povera di grassi, ricca di zuccheri e sali minerali.

L’informazione dei lavoratori sui possibili problemi di salute causati dal calore è fondamentale perché possano riconoscerli e difendersi, senza sottovalutare il rischio. 

La sorveglianza sanitaria, infine, è un aspetto molto importante. Il medico del lavoro aziendale, valutando lo stato di salute dei lavoratori, può fornire indicazioni indispensabili per prevenire il rischio da colpo di calore in relazione alle caratteristiche individuali di ciascun lavoratore. 

Cosa fare in caso di colpo di calore

La “patologia da calore” può evolvere rapidamente, per questo è importante individuare tempestivamente i sintomi: effettuare una diagnosi precoce può salvare la vita.

I primi segni di un iniziale colpo di calore possono includere: irritabilità, confusione, aggressività, instabilità emotiva, irrazionalità, perdita di lucidità. Vertigini, affaticamento eccessivo e vomito possono essere ulteriori sintomi. 

Spesso il soggetto comincia a iperventilare ed avverte formicolio alle dita. Mancanza di coordinazione e di equilibrio sono segni successivi, seguiti da perdita di conoscenza e/o coma. 

In presenza di questa sintomatologia, è necessario chiamare subito un incaricato di Primo Soccorso e contattare il 118. Posizionare il lavoratore all’ombra e al fresco, sdraiato in caso di vertigini, sul fianco in caso di nausea, mantenendo la persona in assoluto riposo; slacciare o togliere gli abiti. Raffreddare la cute con spugnature di acqua fresca in particolare su fronte, nuca ed estremità.

Vuoi ulteriori informazioni? Contattaci!

I professionisti della Sicurezza CNA forniscono supporto e consulenze personalizzate su tutti i temi che riguardano la salute e la sicurezza dei lavoratori. 

Se hai dei dubbi, o vuoi approfondire l’argomento, contattaci alla mail sicurezza@cnavenetovest.it o al numero 0444 569 900.

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Diego Zarantonello

Responsabile Area HSE & Sustainability

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