Lavoratori e pensionati, per far fronte ai rincari di energia e beni di prima necessità è in arrivo un bonus straordinario di 200 euro. Lo ha deciso il nuovo decreto aiuti approvato dal governo, che attraverso questa misura intende aiutare i cittadini a far fronte alle difficoltà con le spese correnti dovute alle conseguenze economiche del conflitto russo-ucraino.
Bollette alle stelle e prezzi in crescita hanno infatti impattato in modo sempre più insostenibile nella vita e sui bilanci familiari dei redditi più bassi, come i pensionati titolari di assegni sociali e i lavoratori poco remunerati. E di fronte a costi talvolta quadruplicati e a un’inflazione galoppante specie sui beni di largo consumo, questo primo intervento intende ammortizzare gli effetti al rialzo di una crisi che al momento sembra lontana da una via d’uscita.
Alla luce degli ultimissimi chiarimenti forniti dal governo – che lasciano ancora qualche zona d’ombra – vediamo nel dettaglio come funziona la misura e a chi spetta il bonus 200 euro del decreto aiuti, la cui erogazione effettiva è prevista nel mese di luglio.
Bonus 200 euro: chi lo riceverà
Lo potranno ricevere tutte le categorie più a rischio, e quindi:
- lavoratori dipendenti
- pensionati
- stagionali
- collaboratori domestici
- lavoratori autonomi
- percettori di reddito di cittadinanza
- disoccupati
Lavoratori dipendenti
I lavoratori dei settori pubblico e privato riceveranno il bonus di 200 euro in via automatica e in un’unica soluzione con lo stipendio relativo al mese di luglio (accredito in agosto). È richiesta però un’autocertificazione da presentare al datore di lavoro. Il credito maturato dal datore di lavoro verrà successivamente compensato con l’Inps in sede di denuncia.
L’unico requisito richiesto è l’aver beneficiato nel primo quadrimestre 2022 dell’esonero di 0,8% sulla quota contribuzione IVS previsto dalla legge di bilancio per tutto il 2022 sulle retribuzioni mensili fino a 2.692 euro lordi.
L’aspetto importante è che il reddito è personale e non famigliare. Ciò significa che nel caso di coniugi che rispettano entrambi il requisito avranno entrambi diritto a richiederlo. Vale la pena inoltre sottolineare infine che ogni lavoratore che intrattenga più di un rapporto di lavoro potrà richiederlo una volta soltanto a uno solo dei datori di lavoro.
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Pensionati
Il contributo spetta ai titolari di uno o più trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria o titolari di pensioni non gestite da Inps. Sarà direttamente l’Inps (o dall’ente di proprio riferimento) a erogare l’indennità ai pensionati con la mensilità di luglio 2022. Le prestazioni pensionistiche devono essere attive da prima del 1 luglio 2022 e il reddito personale dei precettori nel 2021 non deve essere stato superiore ai 35mila euro (ai fini del calcolo del tetto di 35mila euro valgono i redditi di qualsiasi natura, esclusi il reddito della casa di abitazione e i trattamenti di fine rapporto).
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Lavoratori autonomi e professionisti
Per i lavoratori autonomi è stato istituito un fondo apposito che ammonta a 500 milioni. La quantità del contributo spettante non è definita ma varierà in base al numero complessivo della platea di beneficiari, e in generale sulla base dei criteri stabiliti per la ripartizione secondo i criteri previsti da un nuovo decreto interministeriale di prossima approvazione. Secondo le stime CNA purtroppo attualmente sulla base delle risorse disponibili si prevede un’erogazione di circa 90 euro, anche per fatturati di gran lunga inferiori ai 35.000 euro.
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Lavoratori domestici
I lavoratori domestici (colf e badanti) hanno a loro volta diritto al contributo (nel rispetto del tetto di reddito annuo) e per riceverlo hanno a loro volta necessità di presentare la domanda. Per procedere con l’istanza è possibile chiedere un supporto al nostro Patronato Epasa-Itaco, che rientra tra i servizi della nostra Area Cittadini.
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Disoccupati
Anche in questo caso sarà sempre l’Inps a erogare il contributo, versato a luglio a chi a giugno avrà percepito l’indennità di disoccupazione. Il bonus di 200 euro non costituisce reddito ai fini fiscali.
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