Le piccole imprese della filiera casa rischiano di essere le grandi deluse nella partita aperta dal Super Bonus 110%. Questo perché la cessione del credito – che consente al committente di investire nell’efficienza energetica della sua abitazione senza costi – è una “moneta” che sono in grado di accettare solo le aziende con importanti capienze fiscali.
Per questo motivo negli ultimi mesi su spinta delle associazioni di categoria si è attivato il sistema bancario, come interlocutore in grado di “acquistare” dal committente o dall’impresa il credito maturato con i lavori, iniettando così quella liquidità utile a far rientrare nella partita anche artigiani e aziende locali (in questa direzione va per esempio la convenzione CNA-Unicredit).
Pmi, strada in discesa con il credito “garantito”
Il problema vero delle realtà più piccole infatti è spesso quello di non avere una struttura finanziariamente in grado di sostenere l’ampliamento della propria attività, soprattutto nel caso della concessione dello “sconto in fattura” ai propri clienti. Imprese poi in difficoltà nella gestione degli aspetti relazionali con il sistema bancario.
Di fronte a questo scenario, il committente che vorrebbe comunque avvalersi di artigiani e installatori locali può quindi trovarsi costretto a individuare in autonomia un interlocutore finanziario a cui cedere il credito in cambio di liquidità con cui pagare i lavori. E la cosa rischia naturalmente di rappresentare un ulteriore disincentivo a scegliere la sicurezza e l’affidabilità di una piccola impresa.
Ma una soluzione c’è, ed è il credito “garantito”. Una strada in discesa verso le potenzialità di mercato del bonus 110% per le pmi.
Subito l’anticipo della liquidità
Funziona in questo modo. Le piccole imprese della filiera casa (falegnami, installatori, edili, impiantisti, serramentisti ecc…) possono proporsi al mercato dando piena disponibilità all’acquisto del credito da parte dei committenti che vogliono approfittare del bonus. E quindi giocandosela ad armi pari con i grandi player di settore.
Individuato il potenziale cliente, il passaggio successivo è rivolgersi a CNA e al suo consorzio fidi Sviluppo Artigiano. Grazie alla nostra collaborazione possiamo individuare subito le banche che si possono coinvolgere per agevolare l’operazione, offrendo l’assistenza per ottenere la liquidità necessaria.
Ma c’è di più: l’intervento del consorzio consente all’impresa di avere in anticipo dalla banca una parte dell’importo ceduto al cliente sotto forma di sconto in fattura. Senza bisogno di attendere la fine dei lavori.
L’intervento del consorzio agevola la piccola impresa sia in termini di maggior facilità di accesso al credito, ma anche in termini di tasso d’interesse, assicurando condizioni di mercato che l’impresa farebbe fatica a strappare in autonomia.