Sostenere l’artigianato artistico per difendere una parte importante del patrimonio culturale, della creatività e dell’identità dell’Italia e per tutelare un pezzo rilevante del sistema economico, fatto di 60mila imprese e oltre 100mila dipendenti che ha già perso più del 40% del fatturato e continua a perdere ricavi a rotta di collo.
È l’appello che CNA rivolge al Governo e al Parlamento ai quali chiede di fare presto altrimenti il settore sarà condannato al collasso.
Se la situazione di chiusure e limitazioni dovute al lockdown persiste, infatti, sono destinate a perire decina di migliaia di imprese e a perdere il lavoro un numero elevatissimo di artigiani e di collaboratori altamente qualificati.
Tutelare creatività e sapere fare
CNA ribadisce la necessità di riservare la massima attenzione a una realtà che rappresenta la più alta espressione della creatività e del saper fare artigiano, dai maestri liutai ai ceramisti, dai maestri del vetro a quelli dei metalli preziosi, che tutto il mondo ci invidia.
L’artigianato artistico, inoltre, rappresenta un volano di sviluppo su più direttrici: Made in Italy, economia circolare, cultura e formazione. Soprattutto è un elemento prezioso per le future strategie di promozione del sistema turistico italiano. In questa ottica CNA chiede che vengano inserite misure ad hoc nel Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Così come di accelerare l’iter del disegno di legge depositato in Senato che traccia una nuova rotta per l’artigianato artistico e tradizionale prima di vederlo schiacciato sotto il peso delle conseguenze socio-economiche della crisi sanitaria.
Questo articolo Appello per la sopravvivenza dell’artigianato artistico e tradizionale è stato pubblicato su CNA.