Decreto liquidità, adesso si entra nel vivo. Dopo il via libera della Commissione Europea, il sistema bancario si è adoperato per fare chiarezza sulle modalità operative di concessione dei finanziamenti alle pmi che progettano la ripartenza post Covid.
E così, prima è arrivato l’ok all’innalzamento della soglia a 30 mila euro – con estensione dell’ammortamento da 6 a 10 anni – come tetto massimo di credito che si potrà richiedere alle banche godendo della garanzia statale al 100%. Ora invece l’Abi (Associazione Bancaria Italiana) ha inviato alle banche aderenti alcune istruzioni pratiche per agevolare l’accesso alla misura.
Se le nuove richieste di accesso al Fondo – quelle presentate dal 19 giugno in poi – saranno automaticamente impostate secondo i criteri più aggiornati, ci sono alcuni passaggi importanti che interessano chi ha già presentato la domanda. Vediamoli nel dettaglio.
Finanziamenti ammessi ma non erogati
Nel caso di finanziamenti già ammessi all’intervento del Fondo ma non ancora erogati dalla banca, per essere certi dell’adeguamento alle nuove condizioni dovrà essere inviata al Gestore del Fondo una semplice richiesta di conferma della garanzia già concessa.
Finanziamenti ammessi e già erogati
Nel caso di finanziamenti già ammessi all’intervento del Fondo e erogati dalla banca alle vecchie condizioni, si possono verificare due casi
1) l’adeguamento alle nuove condizioni si ottiene con un nuovo finanziamento contestuale all’estinzione del precedente: basta l’invio al Gestore del Fondo di una richiesta di conferma della garanzia già concessa, senza necessità di chiedere una nuova garanzia.
2) l’adeguamento alle nuove condizioni si ottiene con l’erogazione di un importo aggiuntivo con nuovo contratto e piano di ammortamento separato: deve essere inviata al Gestore del Fondo una nuova richiesta di ammissione alla garanzia riferita al relativo al nuovo contratto di finanziamento, utilizzando l’apposito modulo di autodichiarazione.
Credito garantito, ricordiamo come funziona
Ricordiamo brevemente come funziona la misura. Le piccole e medie imprese possono richiedere finanziamenti fino a 30 mila euro con garanzia 100% gratuita, a carico dello Stato.
L’importo che è possibile ottenere può valere in alternativa:
- il 25% del fatturato
- il doppio della spesa salariale
In caso di ottenimento del prestito, il tasso d’interesse non potrà essere superiore al tasso di Rendistato (rendimento medio dei titoli pubblici) con durata analoga al finanziamento aumentato dello 0,2%.
Finanziamenti “large” estesi a 30 anni
È possibile richiedere anche di più, ma solo per imprese sotto ai 499 dipendenti. Il tetto massimo è di 5 milioni di euro, con garanzia all’80% e ammortamento allungabile a 30 anni. In caso di finanziamenti fino a 800 mila euro, la garanzia di base all’80% può essere estesa fino al 100% con l’intervento di un Consorzio Fidi, come il nostro Sviluppo Artigiano.
Sì all’autocertificazione
Via libera all’autocertificazione al posto della procedura di istruttoria della banca, per velocizzare l’intero iter. L’autocertificazione varrà anche per gli importi più importanti. Un’altra modifica prevede inoltre che la garanzia di Stato possa essere concessa anche a imprenditori che, in passato, abbiano avuto problemi con il pagamento dei mutui.
Verso la proroga delle moratorie
Vista la mole di domande di finanziamento piovute sulle banche nelle ultime settimane, è in ballo l’ipotesi di concedere una proroga alle scadenze per le rate, inizialmente già congelate fino a settemre. Lo ha fatto trapelare il ministro dell’Ecnonomia Roberto Gualtieri, confermando indirettamente una richiesta pervenuta proprio da CNA.
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