Investire nel digitale ora, per valorizzare le imprese
Per Marco Bettiol non c’è più tempo da perdere se non si vuole rimanere indietro e si punta a sfruttare il momento difficile come opportunità. Ecco il suo intervento per lo speciale "Uniti, per una nuova impresa", in occasione dell'assemblea CNA 2020.
Marco-Bettiol-SpecialeCNA

Ampio spazio ai temi del digitale e dell’evoluzione in chiave tecnologica delle PMI, all’interno dello speciale “Uniti, per una nuova impresa”, lanciato su Il Giornale di Vicenza e l’Arena in occasione dell’annuale assemblea dei soci di CNA Veneto Ovest. Una visione di futuro, ma soprattutto di presente, a firma di Marco Bettiol, Docente di Economia e gestione delle imprese – Università di Padova.

 

L’ASSEMBLEA CNA>>

 

L’INSERTO INTEGRALE>>

«Questi mesi di lockdown ci hanno ricordato in maniera inequivocabile come il digitale e la tecnologia non possano essere considerati un “piano B” dalle imprese. Lo sviluppo tecnologico non è un traguardo ma un percorso a tappe, costante, indispensabile e irrinunciabile. E digitale non significa solo nuove tecnologie: si tratta di un approccio mentale, un modo di fare business, una visione d’insieme che comprende tutte le attività. Con Marco Bettiol, abbiamo cercato di capire in che modo le nostre aziende possono sfruttare il digitale e il momento difficile, come nuova opportunità, per valorizzare il proprio patrimonio. Patrimonio di conoscenze, competenze e di valori».

 

Alessandro Leone

Direttore Generale CNA Veneto Ovest

Ora è importante investire nelle competenze digitali

Se c’è una cosa positiva del dramma della pandemia da Covid-19 è che abbiamo fatto (forse) pace con il digitale. Mai come in questo periodo di distanziamento sociale abbiamo capito quanto le nuove tecnologie sono importanti per lo svolgimento delle nostre attività quotidiane. Senza il digitale, il lockdown, per quanto difficile ed economicamente costoso, si sarebbe trasformato in un incubo.

 

È vero che in molti casi si è trattato di un digitale d’emergenza, usato all’improvviso senza molta preparazione e a volte in modo un po’ forzoso. Tuttavia è stata un’occasione per molte imprese per comprenderne le potenzialità: dalla gestione dello smart working fino all’interazione con il cliente. Molte di queste attività erano, a torto, ritenute impossibili da gestire online.

 

Mai come in questo periodo abbiamo capito quanto le nuove tecnologie sono importanti per le nostre attività quotidiane

 

Il punto non è eliminare la fisicità ma capire meglio come il digitale può valorizzare le qualità di molte nostre imprese. Pensiamo alla vendita che, nel caso di molte imprese artigiane, è un processo delicato e complesso che richiede grande interazione tra le parti.

 

Certo la Fiera è per molte imprese un momento importante se non fondamentale. Abbiamo però capito che il digitale permette di poter prolungare l’esperienza della Fiera tutto l’anno, dimostrando una crescente capacità nel garantire qualità nell’interazione e nella comunicazione con il cliente. 

 

Elementi che ha saputo sfruttare un’azienda che produce macchine per il settore della moda per presentare ai propri clienti, nel pieno del lockdown, la cabina igienizzatrice per abiti basata sulla tecnologia ad ozono. Attraverso una serie di video online, l’azienda ha raccontato le caratteristiche tecniche del prodotto e grazie al sito web e ai social network è in grado di interagire costantemente con i propri clienti.

 

Serve capire come il digitale può valorizzare le qualità delle imprese

 

Il digitale rappresenta un aiuto formidabile non solo nella comunicazione ma anche nell’innovazione del prodotto. Senza la tecnologia a getto di inchiostro che stampa sul legno, una falegnameria di Vicenza non avrebbe potuto lanciare il progetto che prevede la realizzazione di mobili unici con le illustrazioni di importanti disegnatori a livello internazionale. Una nuova linea di prodotti pensati per un target internazionale, a cui difficilmente l’azienda di sarebbe potuta rivolgere con la tradizionale attività di falegnameria.

 

Non possiamo permetterci di sprecare questo imprevisto upgrade nell’uso del digitale

 

Storicamente le nostre imprese, soprattutto quelle artigiane, hanno avuto difficoltà nell’utilizzare le tecnologie digitali: le statistiche di Eurostat sull’uso del digitale che ci vedono quartultimi in Europa sono lì a ricordarcelo. La crisi che stiamo vivendo ci insegna quanto invece gli investimenti nel digitale possono dare i loro frutti. Infatti, molti di questi investimenti possono essere considerati delle forme di assicurazione che le imprese si costruiscono per proteggersi da eventi imprevisti. Come avere un coltellino svizzero in tasca quando andiamo a fare una gita in montagna può diventare estremamente utile in una situazione difficile, così gli investimenti in digitale possono diventare un modo per affrontare crisi che, come la recente storia ci ha insegnato, iniziano ad essere sempre più frequenti. È un po’ come se le aziende coltivassero al proprio interno un piano B da mettere in campo a fronte di un cambiamento nel mercato.

 

Pensiamo ad esempio a quelle aziende che prima della pandemia avevano iniziato a sperimentare soluzioni legate all’e-commerce. Sebbene rappresentasse una quota minoritaria del loro fatturato, l’e-commerce si è rivelato un’àncora di salvezza per raggiungere il consumatore nella fase di lockdown.

 

La resilienza si può costruire anche con l’aiuto della tecnologia

 

Questa crisi ci insegna a guardare al digitale in modo diverso rispetto al passato. Se prima le nostre imprese hanno visto nel digitale un traguardo, un processo di adeguamento a questa o quella tecnologia, oggi forse è più chiaro quanto il digitale debba essere considerato un percorso di scoperta che consente all’impresa di trovare nuove modalità per innovare il prodotto e interagire con i consumatori. E per usare bene il potenziale della tecnologia, è necessario sviluppare nuove competenze che diventano poi fondamentali per la crescita dell’impresa.

 

Gli investimenti devono essere, quindi, costanti nel tempo perché le tecnologie cambiano così come le competenze necessarie. Il digitale non è una corsa sui cento metri, ma è una maratona. È bene essere preparati. 

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