Decreto Green Pass: «impianto non nelle corde delle piccole imprese».
La presidente CNA Veneto Ovest Cinzia Fabris commenta il nuovo testo definitivo con gli obblighi per i lavoratori dal 15 ottobre
cinzia fabris cna

«Apprezziamo gli aggiustamenti inseriti nel testo definitivo del Decreto, certamente migliorativi rispetto alla prima bozza, ma ancora riteniamo che queste disposizioni non siano nelle corde delle piccole attività di territorio». 

Cinzia Fabris, presidente CNA Veneto Ovest, commenta così l’approvazione del nuovo Decreto Legge sull’obbligo del Green Pass nei luoghi di lavoro.

«CNA si è sempre dichiarata favorevole all’obbligo, ma come responsabilità personale in capo al singolo dipendente che non può e non deve trasformarsi in un onere difficile da sostenere per il piccolo imprenditore. L’eliminazione della sospensione disciplinare – commutata in semplice assenza ingiustificata – è un inizio, ma non tiene conto dei rapporti consolidati e quasi familiari tipici nelle realtà locali tra titolare e dipendenti, che rendono più complicata l’applicazione dei controlli. E poi comunque in caso di assenza il meccanismo della sostituzione di fatto è un’arma spuntata: ci sono ruoli che non si possono sostituire in appena 10 giorni. I nostri piccoli imprenditori in questa fase stanno pensando a mettere in campo tutte le strategie per tornare a fare impresa, e destinare una parte delle loro risorse economiche o di tempo per fare da controllori è una zavorra in più su una ripartenza già di per sé difficile. Crediamo che il ruolo dell’impresa in questa fase debba essere di sensibilizzazione e informazione, compito che hanno svolto benissimo in tutta la fase della pandemia dato che le imprese sono state uno dei luoghi più sicuri. E piuttosto di sanzioni alle attività, meglio mettere in campo incentivi per le realtà che si distinguono come modelli rispettosi, lasciando ad altri il ruolo di verificare ed eventualmente sanzionare singoli casi di infrazioni. Tanto più che, almeno dal nostro osservatorio, la stragrande maggioranza della forza lavoro ha già dimostrato massima sensibilità al rispetto della sicurezza di tutti e le nuove disposizioni come il test salivare e la calmierazione dei costi sui tamponi continueranno a incidere positivamente». 

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